domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Loris

Ho sempre vissuto in campagna, tra mais e vigneti e ricordo che da piccolo osservavo mio padre mentre innestava con cura le viti.

Passa il tempo e l’aiuto nei lavori dei campi di famiglia si riduce “solo” all’uscita dalla fabbrica e nel fine settimana, momenti nei quali mi dilettavo ad imitare mio padre, sperimentando innesti sui selvatici di frutti.

Con la costruzione della mia casa nuova nasce l’esigenza di realizzare un bel giardino.
Così inizio nell’86 a muovere i miei primi passi da giardiniere, piantando gli alberi che costituiscono ancora oggi la struttura portante del giardino.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Elisabetta

Approfitto dell’ennesimo treno per mandarvi qualche notizia su di me!

Ex cittadina mi sono ritrovata a vivere a Clauiano circa 6 anni fa.

Tutta una novità “bucolica”!

Prima piante e fiori erano solo decorazioni per la casa, ma con il grande giardino-vigneto le cose sono cambiate.

Il circolo e gli amici che lo frequentano stimolano il mio interesse ed entusiasmo. Purtroppo non riesco ad essere cosi presente come vorrei, prima vengono gli impegni “vineschi” e familiari dislocati fuori regione!

Rimango una neofita, ma che gioia veder rifiorire il nostro glicine secolare dopo che ha dovuto essere potato e prima della nuova fioritura poter assistere alla nascita di un picchietto nel buco del platano sul quale il glicine si avvinghia!

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Rita

Il mio giardino non si attiene a nessuno dei criteri tradizionali di cui si è parlato nei nostri numerosi incontri perché è stato messo insieme in tempi abbastanza lunghi e per necessità molto diverse.

L’abitazione è una vecchia casa di contadini, costruita dai miei nonni per viverci ma anche per lavorare e produrre tutto quello che serviva per mandare avanti la famiglia.

La nonna coltivava l’orto ma anche tanti fiori, erbe aromatiche, fragole, ortaggi che poi vendeva al mercato di Palmanova o alle famiglie a cui portava anche il latte (faceva “le rivindiule” si dice così?). Poi le vicende della vita hanno cambiato tante cose. I miei genitori hanno continuato a fare i contadini e ogni angolo di terreno era usato per coltivare verdura, grano, viti e qualche albero da frutto.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Anna

La mia vita con la frutta e la verdura cominciò da piccola.

Mio nonno e mio padre avevano in Svizzera un commercio di frutta e verdura all’ingrosso. Negl’anni 50 le arance venivano dalla Sicilia in vagoni. Quando mio padre andava ad aprirli, noi bambini si poteva camminare sulle arance. Le banane arrivavano via nave e poi con il treno in vagoni speciali tutte ancora in ‘caschi’.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Valery

GIARDINAGGIO CHE PASSIONE

Di certo non immaginavo essere predestinata a diventare una giardiniera.

Cresciuta in una grande città dove gli alberi più diffusi erano i platani, gli uccelli che potevo osservare erano i piccioni e i passerotti, i fiori? quelli delle aiuole cittadine e le stagioni erano annullate dalla disponibilità di frutta e verdura ‘senza tempo’: fragole in inverno, zucchine a novembre, uva a Pasqua. Vita professionale frenetica con frequenti viaggi all’estero non mi permettevano quella serenità mentale per osservare veramente la natura, che tuttavia amavo e cercavo di difendere, almeno a parole. Attivista verde!

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Arianna e Franco

Carissimi soci,

siamo i nuovi soci Arianna e Franco. Non abbiamo molto da raccontare su di noi in relazione al contesto nel quale ci ritroviamo, se non che siamo da sempre attratti dalla natura e che da solo un paio d’anni abbiamo la possibilità di confrontarci con le esigenze di un giardino e con le soddisfazioni provenienti dalla sua cura. Prima l’unico nostro sfogo era il terrazzo, che comunque continua ad essere un punto di forza della nostra casa.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Eleonora

La mia passione per il giardino è iniziata nel 2009, da quando ho iniziato a coltivare i primi fiori partendo dai semi. Probabilmente mi è stata trasmessa da mia madre Cristina, che ha la passione di salvare le sementi antiche e coltivare il suo orto didattico.

Così anch’io, con la voglia di fare piantine da fiore in casa ho iniziato a pensare a una riorganizzazione del giardino di casa nostra, che dal 2009 ad adesso non si è ancora conclusa. Il giardino era già in parte organizzato da alcuni elementi, naturali e non, che abbiamo trovato quando abbiamo acquistato la casa: quattro grandi alberi ad alto fusto, un bunker antiatomico della prima guerra mondiale a cui abbiamo aggiunto nel ’98 un orto recintato con una palizzata bianca di legno realizzata da noi.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Sandra e Roberto

La nostra esperienza di giardinaggio inizia nel 1995 con l’acquisto e ristrutturazione della nostra nuova residenza nella periferia di Trieste. La casa situata su un terreno degradante verso mare con molti terrazzamenti con muri a secco, originariamente coltivato a prato, vigna, alberi da frutto (ciliegi, nespoli, fichi, cachi, kiwi, peri), magnolie di varia specie, palme, cedri d’alto fusto, lecci e varie piante da fiore. I perimetri dei terrazzamenti non adibiti a vigna sono abbelliti da rose, ortensie, agavi, fichi d’india, banani, maonie, oleandri, tanti bambù e qualche ulivo. Nella sostanza abbiamo migliorato qualitativamente l’aspetto del verde esistente al momento dell’acquisto senza tuttavia modificare la sua struttura originaria, un po’ rustica ma equilibrata. Nel tempo, purtroppo, abbiamo perduto alcuni alberi da frutto come peschi, mandorli, albicocchi e meli.

domenica, 7 Aprile 2013

Il curriculum verde di Caterina

Un tempo, facciamo conto 50, 60 anni fa, l’attuale mio giardino era il cortile che si condivideva con i coloni. Allora si usava ancora così. Le mucche uscivano dalla stalla due volte al giorno per andare a bere alla fontana, i carri passavano davanti a casa trascinati da un cavallo o da buoi. Era un’aia a tutti gli effetti.

Quando mia madre arrivò qui come sposa cominciò a piantare due salici nei pressi della fontana e a coprire il cortile con la ghiaia e a rivestire le pareti della stalla con l’edera. Timidi tentativi di miglioramenti estetici. Una fascia stretta di terreno che confinava con il grande orto dei vicini era stata trasformata in giardinetto: gerani, siepi di lauro, piccole aiuole fiorite.

domenica, 20 Gennaio 2013

Il curriculum verde di AnnaLetizia

Volendo partire proprio dall’inizio, mi rendo conto di avere molti ricordi “naturali”. Quando ero bambina il mio mondo naturale si divideva in due parti-stagioni. Passavo l’estate tra Tavagnacco – ed era popolata da lamponi, pinoli, faggi, ortensie, bocche di leone, gladioli, dalie e cosmee – e Aquileia – la vigna, la raccolta del mais e i tuffi nel grano. Il resto dell’anno a Treviso: i salici piangenti lungo il Sile.

giovedì, 20 Dicembre 2012

Le 12 frustrazioni iniziatiche e gli appunti di un giardiniere neofita

  1. Acquisti irrefrenabili nei vivai di piantine di cui nulla si sa e nulla si saprà poi, perche rapidamente irriconoscibili e perse fra le infestanti.
  2. Estirpo di tutte le perenni piantate l’anno prima perché scambiate per erbacce…
  3. Messa a dimora di piante ritenute a rapida e massiva crescita che inopinatamente scompaiono in mezzo ad annuali vigorose.
  4. Messa a dimora di piante ritenute di lenta e limitata crescita con la conseguente constatazione che enormi cespugli coprono all’improvviso ogni forma vivente a loro limitrofa.
  5. Acquisto di rampicanti che non arrampicano (garantiti dal vivaista).
  6. Acquisto di piante ricche di fiori che da quel momento in poi fioriscono parcamente come se dovessero risparmiarsi per imbrogliare qualcun altro.
  7. Lotta inesauribile alle erbacce.
  8. Acquisti entusiastici nelle mostre floralistiche di piante che non si sa dove mettere perche con le loro caratteristiche colturali andrebbero in una parte del giardino già super affollato.
  9. Dramma della potatura con manuale inesplicabile alla mano.
  10. Dramma della concimazione: quando, quanto e l’ho mica già dato a questa qui?
  11. Dramma della procedura disinfestante, o i cosiddetti “trattamenti” che oltre a romperti la schiena e a volte ad intossicarti, non ottiene altro, essendo comunque le rose sempre colpite orrendamente da ogni maledizione e gli alberi da frutto mai sanamente fruttiferi. Per non parlare dell’OIDIO, un nome un sentimento, che tutto colpisce senza pietà.
  12. In fine la contemplazione estatica ed inerme dell’esercito di limacce operose che metodicamente si mangiano l’amata pianta appena scoperta a rispuntare dalla stagione precedente.

Attenzione

Nuova sede per le riunioni

ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

dove siamo