Il Giardiniere racconta

mercoledì, 26 Dicembre 2012

Il giardino d’inverno di Giulia e Luigi

Ho sempre amato passeggiare nelle mie colline d’inverno. Trovo che le visioni siano magiche per la spazialità illimitata che solo l’orizzonte delimita. Così scoprendo nel mio giardino tanta magia ho voluto in parte condividerla.

Una giornata di nebbia cambia la visuale e rende magico e nuovo ciò che abbiamo sempre sotto gli occhi.

La prospettiva della mia entrata con i Nespoli che emergono nel chiaro scuro e il cipresso che come una grande matita segna il territorio.

Le graminacee, Miscanthus per lo più, danno il loro meglio in questo clima uggioso facendo emergere i loro pennacchi che sovrastano ogni altra pianta.

Anche la modesta e sottovalutata spirea acquista colori incredibili che il rigoroso bosso esalta, mentre la Lagestroemia con i colori delicati del suo tronco svetta nelle nebbie e spadroneggia sull’aiuola della rosa profumata e ancora piena di delicate rosette.

E alla fine c’é la neve che dell’inverno é la regina e che rende qualunque giardino stupendo nel suo candore.

giovedì, 20 Dicembre 2012

Le 12 frustrazioni iniziatiche e gli appunti di un giardiniere neofita

  1. Acquisti irrefrenabili nei vivai di piantine di cui nulla si sa e nulla si saprà poi, perche rapidamente irriconoscibili e perse fra le infestanti.
  2. Estirpo di tutte le perenni piantate l’anno prima perché scambiate per erbacce…
  3. Messa a dimora di piante ritenute a rapida e massiva crescita che inopinatamente scompaiono in mezzo ad annuali vigorose.
  4. Messa a dimora di piante ritenute di lenta e limitata crescita con la conseguente constatazione che enormi cespugli coprono all’improvviso ogni forma vivente a loro limitrofa.
  5. Acquisto di rampicanti che non arrampicano (garantiti dal vivaista).
  6. Acquisto di piante ricche di fiori che da quel momento in poi fioriscono parcamente come se dovessero risparmiarsi per imbrogliare qualcun altro.
  7. Lotta inesauribile alle erbacce.
  8. Acquisti entusiastici nelle mostre floralistiche di piante che non si sa dove mettere perche con le loro caratteristiche colturali andrebbero in una parte del giardino già super affollato.
  9. Dramma della potatura con manuale inesplicabile alla mano.
  10. Dramma della concimazione: quando, quanto e l’ho mica già dato a questa qui?
  11. Dramma della procedura disinfestante, o i cosiddetti “trattamenti” che oltre a romperti la schiena e a volte ad intossicarti, non ottiene altro, essendo comunque le rose sempre colpite orrendamente da ogni maledizione e gli alberi da frutto mai sanamente fruttiferi. Per non parlare dell’OIDIO, un nome un sentimento, che tutto colpisce senza pietà.
  12. In fine la contemplazione estatica ed inerme dell’esercito di limacce operose che metodicamente si mangiano l’amata pianta appena scoperta a rispuntare dalla stagione precedente.
venerdì, 14 Settembre 2012

Il santo patrono dei giardinieri: Saint Fiacre

Cari giardinieri, vi trascrivo la storia e legenda del nostro Santo Patrono

Saint Fiacre il patrono dei giardinieriIl santo patrono dei giardinieri si festeggia il 30 agosto, ma in alcune località europee il 30 aprile, è lo scozzese san Fiacre. Figlio del re Eugenio IV i Scozia, nato intorno al 600, rifiutò sin da giovanissimo il trono paterno trasferendosi in Francia, a Meaux, per poter frequentare il vescovo di Faron. Questi mandò il giovane principe nella foresta di Breuil, in modo che potesse seguire la sua vocazione. (alcune leggende dicono che sia nato in Irlanda e non in Scozia, ma poi le storie concordano sul fatto che sia andato in Francia)

mercoledì, 15 Febbraio 2012

Cani legati alla catena

Andando per colli e pianura a passeggio con il mio fedele amico cagnolino, e avendo quindi molto tempo per meditare e osservare le abitudini altrui, fin troppo spesso mi capita di scoprire con raccapriccio questa mai cancellata abitudine incivile di legare alla catena i poveri amici fedeli dell’uomo: i cani.
A volte la curiosità di scoprire la ragione di una così barbara usanza mi ha spinta a chiedere lumi in merito agli interessati (non alle povere vittime canine, ovviamente). Le risposte sono state balzane e contestabili quanto mai e non solo per il sentimento di pietà e rispetto verso l’animale, bensì per la dabbenaggine e la superficialità delle risposte.

sabato, 21 Gennaio 2012

Sulle tracce di antiche Rose

Da Roma alle soglie del 1800 tratto dal quaderno degli appunti

R. damascena 'Omar Khayyam'

R. damascena 'Omar Khayyam'

La presenza della rosa nella nostra penisola si perde nelle nebbie del tempo ma da quel passato emergono le voci di personaggi leggendari come Virgilio (70-19 a.C.) che cantò le rose di Paestum, di Plinio il Vecchio (79-23 a.C.), il più grande naturalista di quei tempi che descrisse le rose esistenti allora. Nella sua opera “Naturalis Historia” cita otto varietà denominate in base al luogo di coltivazione come: Campana, Praenestina, Milesia ecc… Tra le rose note ai romani vi erano la R. pimpinellifolia detta rosa “Spineola” per i molti aculei, la rosa “Graecula” ovvero R. canina e anche la R. moschata dal caratteristico odore di muschio e la R. sempervirens.

sabato, 19 Novembre 2011

Villa Chiozza a Scodavacca di Cervignano

villa Chiozza a Scodavacca di Cervignano

Villa Chiozza si trova a Scodovacca che è una piccola frazione di Cervignano del Friuli, abitata da una manciata di persone, dove anni fa portavo i miei figli, ancora piccoli, a vedere i cervi che ancora oggi, vivono nel grandissimo parco di una villa d’altri tempi: Villa Chiozza, un tempo sede dell’ERSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale). In tale dimora, si sono insediati l’anno scorso gli uffici del Ente Turismo FVG e grazie a questi ultimi che ho potuto apprendere della trascorsa esistenza, in quella splendida tenuta, di Luigi Chiozza che lì visse dalla metà del 1800 fino alla morte avvenuta il 21 maggio 1889. I Chiozza erano una famiglia di grandi imprenditori di origine ligure che si trasferì a Trieste già nel 1775, anno di intenso sviluppo economico. Il rampollo della famiglia passò gli anni della gioventù nel capoluogo giuliano per poi spostarsi a Milano, Ginevra e sopratutto Parigi, dove ebbe modo di lavorare nel laboratorio di Charles Gerhard. Tornato a Milano nel 1854, divenne Direttore della “Scuola incoraggiamento per Arti e Mestieri”; quì incontrò la futura moglie Pisana, discendente della nobile famiglia friulana Di Prampero. Alla morte della consorte, Chiozza decise di ritirarsi nella villa di famiglia a Scodovacca per dedicarsi agli studi di chimica e botanica applicati all’agricoltura.

martedì, 17 Maggio 2011

L’Abbazia di Rosazzo ed il suo “Sentiero delle Rose”

Abbazia di Rosazzo

E’ un luogo ricco di storia, la tradizione vuole che abbia avuto origine da un monastero fondato nel VIII secolo dall’eremita Alemanno. Nel 1070 fu edificata una chiesa che venne dedicata  a San Pietro. Nel medioevo, con funzione di monastero,  l’Abbazia di Rosazzo, oltre ad assumere il ruolo di guida spirituale del territorio, fu anche centro economico importante.

giovedì, 17 Marzo 2011

Una visita indesiderata

…e scrivi che ti passa, magari ne esce qualcosa di interessante

Dance de FeuMi ha detto così, chi mi è sempre vicina. A pensarci bene credo che molti appassionati e proprietari di giardini avranno chissà che avventure da raccontare. Passi per le solite cose come malattie fungine, infestazioni da parassiti, piante recalcitranti ad attecchire, troppo secco, troppo bagnato; sono cose che capitano a tutti.

giovedì, 3 Marzo 2011

“Amici in Giardino” all’isola di Barbana

isola di Barbana

Nel mattino di venerdì 25 febbraio, anno di grazia 2011, un gruppetto di giardinieri era in rotta alla volta del Santuario dell’isola di Barbana, nella laguna di Grado. Non si trattava di un pellegrinaggio e neanche dello scioglimento di un voto ma lo scopo che muoveva il gruppo di amici era comunque lodevole. Tutto era partito, probabilmente dal desiderio di Padre Stefano, priore del Santuario, di dare maggior decoro all’area adiacente alla Casa degli Esercizi spirituali, in cui si trova un giardino scarsamente curato.

mercoledì, 1 Dicembre 2010

Rose da seme

Il tempo inclemente mi blocca le attività autunnali nel giardino. In questo momento ci sarebbero tantissime cose da fare…

Comunque sia, per me è il momento adatto per dedicarmi alla raccolta delle bacche delle rose che intendo seminare. Sono piante sulle quali, questa estate ho fatto incroci, oppure rose antiche che voglio riprodurre naturalmente od anche specie botaniche che mi interessano da provare come portainnesti. Quindi questi giorni piovosi li impiego al recupero dei semi che ben ripuliti, semino in vari contenitori sui quali indico provenienza, dati dell’incrocio e altro. Se tutto è fatto bene, verso febbraio ci saranno le prime piantine. Le immagini che seguono riguardano alcuni risultati che ho ottenuto fino ad oggi, senza seguire schemi prefissati da altri ma libero di seguire i miei obiettivi e le mie idee.


Attenzione

Nuova sede per le riunioni

ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

dove siamo