domenica, 1 Febbraio 2015

La Perle

Nei primi anni del 1900 fecero la loro comparsa quelle splendide rose rampicanti derivate da incroci R. wichurana o R. luciae. Una grande famiglia di ibridatori che introdusse un gran numero di queste magnifiche rose fu quella dei Barbier, di Orleans in Francia. Rose come ‘Alberic Barbier‘, ‘Paul Transon‘, ‘Alexandre Girault‘ solo per citarne alcune tra le più famose e diffuse in molti giardini. Nello stesso periodo, un’altro ibridatore “W.A. Manda” di New Jersey, negli Stati Uniti, sempre ibridando la R. wichurana otteneva le splendide ‘May Queen‘, ‘Gardenia‘ e ‘Jersey Beauty‘.

mercoledì, 14 Gennaio 2015

Il castello di Maredolce

Giardini e costruzioni arabo-normanne

Ho avuto la fortuna di visitare il Castello di Maredolce con la guida della professoressa Anna Capra, una signora di Palermo che fa parte di un’associazione che collabora con la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Palermo al fine di restaurare antichi monumenti lasciati andare in rovina nel corso degli anni.

mercoledì, 10 Dicembre 2014

Il giardino di Pietro Puccio a Palermo

Il giardino di Pietro Puccio è praticamente in Palermo nella prima periferia. È un piccolo giardino ma è incredibile quante meraviglie riesca a contenere. E per chi appassionato della flora mediterranea è il massimo. Trovandosi nella zona 9 gode del clima subtropicale per cui possono crescere piante che nei nostri climi soffrono assai.

lunedì, 1 Dicembre 2014

99 anni di rose Té, Cinesi e Noisette di Walter Branchi

99 anni di rose di Walter BranchiWalter Branchi, 99 anni di rose Té, Cinesi e Noisette (1825 – 1924) prefazione Helga Brichet (ex Presidente della World Federation Rose Societies) introduzione di Walter Branchi, La Treggia Edizioni – 2014, pp 255.

giovedì, 26 Giugno 2014

Le prime rose dell’estate

Spesso, in riviste e libri che parlano di giardinaggio, vengono messe in evidenza le rose che hanno la fioritura precoce, forse perché alla fine dell’inverno c’è una grande voglia di colore, di fiori e di profumi e le rose non possono mancare tra le primizie primaverili.

giovedì, 12 Giugno 2014

L’”Antigiardiniere” in azione.

Al confine (non segnato, ma convenzionato secondo l’andamento del terreno) stava una magnifica peonia Duchesse de Morny, piantata molti anni prima dalla padrona del giardino, prima che venisse diviso tra i due proprietari. Stava proprio sul confine e fioriva ogni anno all’ombra di un gigantesco cedro.
Cinque anni fa, un giorno, tornando a casa vidi che era stata stroncata. Erano rimasti solo alcuni mozziconi dei suoi eleganti steli. Autore dello scempio l’”antigiardiniere“, una persona che non sapendo come occupare il suo tempo taglia e taglia e taglia. Naturalmente ho protestato e sono riuscita ad ottenere che non la toccasse più. Adesso, dopo cinque anni, è tornata come prima. Anzi un fulmine ha abbattuto il cedro e adesso la peonia domina la postazione in tutta la sua bellezza.

Ma l’”antigiardiniere” non ha desistito.

Antigiardiniere in azione

giovedì, 13 Marzo 2014

Il vecchio mandorlo

il vecchio mandorlo

il vecchio mandorlo

Stamattina girando per il giardino, ben imbacuccata dato il freddo, ad un certo punto ho alzato gli occhi e ho visto il mandorlo rosa tutto in fiore.

È un vecchio albero, credo abbia più di cent’anni. Fa anche le mandorle e noi con dei lunghi bastioni percuotiamo gli alti rami, ma raccogliamo ben poco. Più abili sono gli scoiattoli e le cornacchie. Certi anni abbiamo trovato dei mucchietti di gusci bucati ai piedi della pianta: bottino ben nascosto da un intricatissimo rosaio Clair matin.

Quest’anno però nessuno guardava in alto e solo una vicina mi ha richiamato perché lo guardassi, poveretto, fiorito nel freddo che finalmente è arrivato. È rosa ma i fiori sono senza splendore ed è li che sembra dire: ”Il mio dovere l’ho fatto, mi spiace di apparire così striminzito”.

Tutto dipende dal tempo: questa matta stagione non finisce di stupirci.

Non ricordo di aver mai visto tante fioriture in gennaio ed il fatto più buffo è che convivono fioriture primaverili con quelle autunnali.

Per quanto riguarda le rose ha appena finito di fiorire la Iceberg, stanno fiorendo la Penelope, la Clair matin e tutte hanno qualche timido bocciolo che sta lì e non sa bene che fare.

Sono in gran fioritura i viburno tinus, le camelie, gli ellebori, i bucaneve, perché forse è quasi la loro stagione. Come anche è la stagione dell’edgeworthia che richiama con i suoi ciuffetti giallo oro e attira con il loro profumo.

E c’è anche la daphne odora variegata, profumata e bellissima, anche se i fiori appaiono quest’anno piccoli e pallidi. Ma il profumo è quello, quasi esagerato.

Il calicanto ha già finito da tempo di fiorire, come pure il gelsomino di S. Giuseppe.

I bulbi si slanciano verso l’alto, dovunque ci sono le viole mammole e le primule gialle, per non parlare della scarpata dove quest’anno, non si sa bene perché, il pyracanta è pieno di bacche rosse. Soltanto oggi ho visto alcuni passerotti che si infilavano e tentavano di beccare qualcosa. Gli altri anni a dicembre era tutto pelato. Mi ricordo Viatori che un giorno disse “No lo voio più, no go miga de darghe de magnar ai merli!”. Quest’anno invece è pieno di bacche come l’agrifoglio e la nandina.

Ma la nandina non deve piacere agli uccellini: tutti gli anni esce dall’inverno e mantiene le bacche finchè non sbocciano le pannocchie fiorite. Intanto cominciano a imbiancare i bordi delle aiuole i robusti iberis e più in là si fanno ammirare le bergenie.

È comunque un inverno strano: strano o no contemplo sempre le graminacee: il miscanto mantiene i suoi ciuffi, la hakonechloa ha un colorre rossastro, la poa si allarga gentilmente sul prato. Non occorre la neve per rendere singolare il paesaggio.

E intanto le euforbie buttano fuori i boccioli e aspettano un raggio di sole per allargarsi in tutta la loro bellezza.

Ma non è primavera… quella deve venire…

venerdì, 15 Marzo 2013

Rose Meilland

dscn0033Anni fa, quando cominciai a dedicarmi all’allestimento del giardino assieme a mia moglie, furono alcune rose Meilland, già coltivate da mia madre, che accesero in me la passione per la Rosa. Le rose in questione erano ‘Baccara‘ e ‘Mme A. Meilland‘, intramontabili e conosciute in tutto il mondo, riprodotte ancora oggi in migliaia di esemplari. Le due varetà, assieme ad altre rose, vennero espiantate dal vecchio giardino per dare origine a quello attuale, ormai conosciuto come “Rosa Mundi”. Con l’inserimento in terreno fresco, sia ‘Baccara‘ che ‘Mme Meilland‘, che ‘Carina‘, presente nel gruppo delle recuperate, svilupparono una seconda giovinezza. Sono tre piante di rose che si stanno avviando verso i quarant’anni di vita in questo giardino, dimostrando una rusticità e un vigore non comuni, rispetto alle sofisticate rose moderne che, nate come rose da reciso, mal si adattano ad essere inserite in giardino. Tale problema sembra non pesare sulle Rose Meilland che negli anni ho scelto di piantare assieme ad altre di diversi autori, siano rampicanti, arbustive o striscianti. Un buon portainnesto unito a rose selezionate con attenzione e coltivate con dedizione hanno portato riconoscimenti internazionali di alto livello e alla produzione di piante molto forti dalle fioriture eccellenti che valorizzano i nostri giardini.

lunedì, 8 Marzo 2010

Rose de Rescht

Rose De Rescht

Rose de Rescht

Ecco una rosa che si può definire “antica” che ha però la possibilità di rifiorire.


Attenzione

Nuova sede per le riunioni

ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

dove siamo