lunedì, 22 Settembre 2014

Resoconto Incontro 17 settembre 2014

Mercoledì 17 settembre 2014

Cari tutti,
la riunione di SETTEMBRE è iniziata con alcune comunicazioni.

Loredana e Luisa si occuperanno di Giardini Aperti al posto di Valery (presidente uscente). La data/le date della manifestazione sono ancora decidere; vi verrà inviata presto una email sull’argomento. Eventuali volontari che possano aiutare le nostre LL sono ben accetti, perché il lavoro è impegnativo!

Il prossimo campus dei Maestri di Giardino sarà in Sicilia; chi vuole unirsi a Marina e agli altri partecipanti friulani che si sono già iscritti, lo faccia al più presto per trovare le tariffe più convenienti di aereo e albergo (contattate Marina).

Il relatore della serata è stato Romeo, che, con Liviana alla consolle, ci ha illustrato con belle fotografie la storia di Rosa Mundi, il suo noto giardino-roseto a Fiumicello.
Il giardino è nato nel 1997 dove prima c’era un campo di mais, con l’obiettivo di creare una piccola oasi in cui le piante potessero crescere in maniera naturale, e gli animali della campagna circostante trovare rifugio. Il nome ‘Rosa Mundi’ si riferisce naturalmente alla Rosa gallica ‘Versicolor’ o, appunto, Rosa mundi.
La ricerca delle piante da mettere a dimora si è focalizzata fin dall’inizio sull’obiettivo di ottenere fioriture durante tutto l’arco dell’anno. E così pian piano sono stati piantati Galanthus, Crocus, ellebori e Iris reticulata per l’inverno; primule, viole, tulipani, narcisi, peonie per l’inizio della primavera e lavanda, Phlomis, Gaura, Hemerocallis, Crocosmia per la primavera-estate; Aster, Poncirus trifoliata, Colchicum, Sternbergia, Zephyranthes per l’autunno e, naturalmente, tante tante rose. Le rose di Romeo e Liviana danno il loro massimo in primavera, ma ce ne sono alcune che fioriscono tardivamente come la Rosa bracteata, e altre che producono bacche di colori particolari durante l’inverno, come la Rosa spinosissima o R. pimpinellifolia.
In mezzo a tante piante ‘commerciali’ Romeo ha voluto inserire anche piante spontanee degli habitat circostanti, che stavano lentamente scomparendo dalla campagna intensamente coltivata e che a Rosa Mundi si sono trovate benissimo, come l’erba viperina (Echium vulgare), il giglio martagone (Lilium martagon) – che Romeo ha strenuamente cercato di ottenere da seme per anni – , l’Ornithogalum dei prati o l’Iris pseudacorus dei fossi umidi.
Anche il tappeto erboso è stato sempre trattato come un prato ‘naturale’, lasciando libere di svilupparsi le specie a foglia larga che crescono insieme all’erba. La cosa bella è che nel tempo sono comparse autonomamente specie rare, come la stupenda orchidea Ophrys apifera, o piante che si sono disseminate da sé. E questo per Romeo è il ‘giardino naturale’, che negli ultimi anni si è poi ulteriormente evoluto in giardino ‘vivo’, cioè pensato per attirare il più possibile le specie animali: in primis gli insetti, ma anche le rane, gli uccelli, i fagiani, le lepri e, non da ultimo, i funghi, che sono spesso dimenticati nei giardini, ma svolgono un ruolo chiave nella degradazione e rimessa in circolo della materia organica.
Di conseguenza i trattamenti antiparassitari sono quasi banditi a Rosa Mundi.
Un giardino così, ha tenuto a precisare Romeo, può sfuggire facilmente di mano e diventare un bosco; l’importante è osservare, per capire via via in che direzione farlo andare.
Al momento Romeo intende puntare su rose vigorose e pollonanti che, pur richiedendo maggior lavoro di pulizia, sono praticamente eterne nelle condizioni pedo-climatiche del suo giardino, contrariamente alle rose ‘a tempo’ di molte cultivar commerciali, che dopo una decina d’anni deperiscono.
Grazie Romeo e Liviana per gli innumerevoli spunti che ci avete dato in questi anni col vostro lavoro!

Nota: diverse persone mi hanno chiesto dettagli sulla famigerata piralide del bosso.
Il trattamento con Bacillus thuringiensis è efficace sulle LARVE, cioè sui bruchi. Quando parlavo di trattamenti preventivi per chi ha già avuto la piralide l’anno precedente, intendevo dire PRIMA DI VEDERE I SINTOMI SULLE PARTI ESTERNE DELLA PIANTA, non prima che ci siano le larve! Ovviamente in questo ultimo caso non ci sarebbero insetti da ammazzare, quindi non avrebbe senso. Invece quasi sempre accade che le larve della piralide inizino a mangiare le foglie del bosso dall’interno della pianta, laddove non le vediamo; per quando arrivano all’esterno, la pianta è già molto compromessa. Se abbiamo avuto la malattia l’anno precedente, è quasi matematico che la avremo di nuovo, quindi anche se ancora non vediamo il bosso senza foglie esternamente, forse le larve sono già all’interno, e quindi vale la pena trattare ‘preventivamente’. Purtroppo, soprattutto su piante grandi, non è così facile scovare le larve iniziali dentro la vegetazione, poi non tutti hanno il tempo di fare ogni giorno un controllo visivo…
Il trattamento con piretroidi agisce sempre sulle LARVE, e si può mescolare a oli minerali per agire contemporaneamente anche sulle UOVA. Questa opzione del mix non è una novità, è una prassi che i giardinieri usano contro diverse malattie di diverse piante; sul bosso non ho grandi riferimenti di esperienze concrete, se non alcuni giardinieri che mi dicevano che le uova sono comunque difficili da raggiungere con l’olio minerale (sono sulla pagina inferiore delle foglie), e che quindi con questo sistema se ne uccide non più del 10%.

Chi ha esperienze pratiche migliori in merito è invitato a raccontarle: sulle nuove malattie la cosa più utile è confrontarsi.

Elisa

martedì, 2 Settembre 2014

La mente dell’ape di Giorgio Celli

G. Celli La mente dell’ape considerazioni tra etologia e filosofia introduzione di Raffaele Cirone, ED. Compositori collana Quadrifoglio, prima edizione marzo 2008, pp 101.

Giorgio Celli (1935-2011), studioso e scienziato, scomparso qualche anno fa, fu appassionato entomologo e botanico, durante la sua vita fu divulgatore scientifico e la sua attività spaziò fra la produzione saggistica e televisiva sul mondo degli animali. Al suo lavoro scientifico affiancò anche attività letterarie nel campo del teatro e dell’arte ottenendo prestigiosi riconoscimenti come il premio Luigi Pirandello.


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ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

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