domenica, 23 Novembre 2014

Resoconto Incontro 19 novembre 2014

Mercoledì 19 novembre 2014

Cari tutti,
alla nostra riunione di NOVEMBRE Marina ha raccontato dell’ottima riuscita del campus in Sicilia con i Maestri di Giardino, che ha anche aperto molte porte al nostro circolo per un’eventuale gita futura laggiù, facendo un gemellaggio con il garden club di Catania. Una bella notizia è anche che il prossimo campus sarà di nuovo in Friuli, nei giorni 6-7-8 febbraio 2015, presso il vivaio di Ruggero Bosco a S. Marizza e si chiamerà “Bello d’inverno”; tra i relatori Ruggero, Didier Berruyer, Matteo La Civita, Susanna Tavallini, Guido Giubbini, il fotografo Ferruccio Carassale. Chi è interessato a partecipare si faccia sentire (i posti sono limitati). Per l’autunno 2015 c’è il progetto di realizzare un ulteriore campus qua da noi…al giardino Viatori di Gorizia. Speriamo di potervelo confermare più avanti.

L’ospite della serata è stata Daniela Fè D’Ostiani, proprietaria di un giardino detto “Il Maletto” di circa 1 ha molto visitato sul lago Trasimeno, in Umbria.
La signora Daniela, citata nel libro “Folli giardinieri” di Maury Dattilo, ha creato questo giardino da autodidatta in circa 40 anni, con la ferma volontà di avere un giardino di fiori, bello tutto l’anno, e in cui gli accostamenti fossero fatti in modo naturale. Lo definisce infatti “un giardino naturale o selvatico a fioriture alternate”. Con l’esperienza e l’osservazione, seguendo il proprio senso estetico ma soprattutto il cuore, ha creato sul suo terreno calcareo una specie di giungla, che ha volutamente messo in secondo piano la casa (assai brutta, secondo lei, quando la comprarono, quindi perfetta come base per rampicanti di ogni tipo, come Parthenocissus tricuspidata, Rosa banksiae e Clematis montana). Grande attenzione è stata posta alle combinazioni di colori, che si intonassero col paesaggio, e a evitare di piantare alberi che nascondessero la magnifica vista sul lago Trasimeno, vero punto forte del giardino.
Dalla primavera all’autunno si susseguono bulbose, rose, erbacee perenni e arbusti da fiore come Deutzia e Kolkwitzia. Davanti all’ingresso della casa è il regno delle Euphorbia characias wulfenii ‘Lambrook Gold’, disseminatesi dappertutto a partire dalla prima piantina comprata da Priola 30 anni fa. Poi il prato bordato di erbacee perenni con due meli su cui si arrampicano delle rose, l’orto decorativo con stanze di alloro in cui si mescolano ortaggi e fiori, il giardino delle erbe con Graminacee, dalie e un pergolato di vite ‘Moscato Nero’, il rettangolo nella parte bassa con rose rifiorenti, il boschetto di roverelle, lo stagno con piante acquatiche (calle, ninfee, Iris kaempferi, Hibiscus aquaticus), un pianoro con ulivi e prato fiorito, un giardino senz’acqua ottenuto costruendo ex novo un muretto a secco.
Tutto molto affollato ma perfettamente in linea con l’esuberanza della proprietaria, non dimenticando, però, che anche a piante esuberanti e lasciate libere di crescere vanno alternate ogni tanto piante tenute in forma obbligata (per esempio per Daniela allori, eleagni e Teucrium), così da creare la giusta alternanza di ordine e disordine che li possa valorizzare entrambi.
Tre trattamenti invernali a base di poltiglia bordolese su alberi da frutto e rose sono l’unico intervento antiparassitario. Anche la pacciamatura è bandita in questo giardino perché dall’aspetto poco naturale, salvo per poche aree dove vengono sparsi i residui tritati della potatura degli ulivi; vengono preferite piante coprenti che non lasciano spazio alle erbacce, come viole e primule, Lamium, edera a foglia piccola, Iris japonica, Liriope, ellebori.
Pian piano negli anni Daniela ha capito quali piante si adattavano meglio al luogo, quali sembravano selvatiche anche se non lo erano e quali si moltiplicavano magnificamente da sé come un Allium portato dalla Cornovaglia. Una frase che ha trovato a New York su una targhetta durante un altro dei suoi viaggi la rappresenta molto bene: “Il giardino è un amico che si può incontrare in ogni momento”.

Siamo tutti invitati a visitare il Maletto.
Elisa

martedì, 21 Ottobre 2014

Resoconto Incontro 15 ottobre 2014

Mercoledì 15 ottobre 2014

Cari tutti,
alla riunione di OTTOBRE abbiamo finalmente avuto il piacere di ascoltare l’architetto Giuseppe Rallo, della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici Veneto Orientale con sede a Venezia, nonché curatore dei giardini di Villa Pisani a Stra.
Nella prima parte della sua presentazione si è fatta un po’ di storia degli stili di giardino a Venezia, per poi passare a un esempio specifico: Palazzo Soranzo Cappello.
Già a fine 1500 diverse testimonianze parlano dei giardini di Venezia come ricchi di piante rare, contrariamente a quanti all’epoca potessero pensare che su acque salse non crescesse nulla.
I primi giardini furono i ‘giardini dei semplici’, sia privati che monastici, anche in virtù della grande importanza che ha sempre avuto a Venezia la corporazione degli ‘speziali’, intesi sia come farmacisti che come commercianti di spezie. Questi giardini non avevano un disegno vero e proprio, ma collezionavano piante spesso rare. Alla fine del ‘400 si passò al giardino umanistico, ovvero il giardino dell’ozio, dove conversare e passeggiare in mezzo a piante in forma piegate alla volontà dell’uomo. Nel ‘600 si affermò il ‘giardino dei fiori’, con comparti creati da pianelle o pietra, e nel ‘700-‘800 arrivò anche qui la moda del giardino all’inglese, che causò l’adattamento o la cancellazione dei complicati disegni seicenteschi in funzione di un risparmio economico.
La vicinanza di Venezia con lo storico orto botanico di Padova e la conformazione dei lotti urbanistici della città (stretti e lunghi) sono altri fattori che hanno influenzato l’evoluzione del giardino veneziano, che pian piano si è configurato come un giardino fatto di spazi consequenziali lungo un asse che collegava un canale con quello successivo. Questi spazi erano:
– la corte, che era il prolungamento del salone al piano terra ed era un luogo ricco di colori grazie a vasi bianchi, rossi e celesti e pareti affrescate;
– l’elemento di cesura tra corte e giardino, che di solito era un muretto basso;
– il giardino lungo e stretto;
– un elemento architettonico in fondo all’asse visuale (per esempio una loggia) in cui si apriva la porta che dava sull’acqua.
Oltre alla loggia c’era naturalmente la recinzione tutto intorno al giardino, che lo rendeva un luogo intimo ed esclusivo, e voleva anche creare un microclima favorevole a piante mediterranee.
Non mancavano mai i pergolati, ricoperti principalmente da viti e gelsomini, i vasi per le piante più delicate come il mirto, e prati fioriti che pare fossero punteggiati da fioriture naturali che li facevano sembrare tappeti persiani. Le piante più usate erano agrumi, garofani, bulbose, rose, piante aromatiche come maggiorana e basilico, gigli, tuberose.
Tutti gli elementi ordinatori del giardino veneziano sono visibili a Palazzo Soranzo Cappello, che è stato restaurato una decina di anni fa ed è la sede della stessa Soprintendenza: l’asse centrale, i percorsi in ghiaino (percorsi certi) o in erba (percorsi reversibili), la pergola in pali di castagno ricoperta da viti e gelsomini, il giardino dei frutti e il grande prato con una parte a prato fiorito e strisce di erba disegnate a terra mediante sfalci differenziati, il sottobosco con edera e Liriope muscari. Tutto il restauro è stato condotto cercando di rispettare la storia del luogo, ma guardando avanti, per non fossilizzarsi nello stile di uno specifico momento storico bensì ricreare un giardino vivo. Purtroppo dopo un tale lavoro di recupero il giardino è ora in stato di abbandono, perché il Ministero dei Beni Culturali non riesce a trovare i 4000 euro annui che servono alla sua manutenzione.
La serata si è conclusa quindi con l’amara considerazione che in Italia i giardini non sono affatto considerati sullo stesso piano dei palazzi, e che molti giardini storici lungo tutta la penisola versano nelle stesse condizioni critiche di questo giardino veneziano.

Elisa

PS: ho avuto la fortuna di visitare questo giardino nel giugno del 2006, appena restaurato. Vi allego qualche foto per chi non era presente all’incontro.

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lunedì, 22 Settembre 2014

Resoconto Incontro 17 settembre 2014

Mercoledì 17 settembre 2014

Cari tutti,
la riunione di SETTEMBRE è iniziata con alcune comunicazioni.

Loredana e Luisa si occuperanno di Giardini Aperti al posto di Valery (presidente uscente). La data/le date della manifestazione sono ancora decidere; vi verrà inviata presto una email sull’argomento. Eventuali volontari che possano aiutare le nostre LL sono ben accetti, perché il lavoro è impegnativo!

Il prossimo campus dei Maestri di Giardino sarà in Sicilia; chi vuole unirsi a Marina e agli altri partecipanti friulani che si sono già iscritti, lo faccia al più presto per trovare le tariffe più convenienti di aereo e albergo (contattate Marina).

Il relatore della serata è stato Romeo, che, con Liviana alla consolle, ci ha illustrato con belle fotografie la storia di Rosa Mundi, il suo noto giardino-roseto a Fiumicello.
Il giardino è nato nel 1997 dove prima c’era un campo di mais, con l’obiettivo di creare una piccola oasi in cui le piante potessero crescere in maniera naturale, e gli animali della campagna circostante trovare rifugio. Il nome ‘Rosa Mundi’ si riferisce naturalmente alla Rosa gallica ‘Versicolor’ o, appunto, Rosa mundi.
La ricerca delle piante da mettere a dimora si è focalizzata fin dall’inizio sull’obiettivo di ottenere fioriture durante tutto l’arco dell’anno. E così pian piano sono stati piantati Galanthus, Crocus, ellebori e Iris reticulata per l’inverno; primule, viole, tulipani, narcisi, peonie per l’inizio della primavera e lavanda, Phlomis, Gaura, Hemerocallis, Crocosmia per la primavera-estate; Aster, Poncirus trifoliata, Colchicum, Sternbergia, Zephyranthes per l’autunno e, naturalmente, tante tante rose. Le rose di Romeo e Liviana danno il loro massimo in primavera, ma ce ne sono alcune che fioriscono tardivamente come la Rosa bracteata, e altre che producono bacche di colori particolari durante l’inverno, come la Rosa spinosissima o R. pimpinellifolia.
In mezzo a tante piante ‘commerciali’ Romeo ha voluto inserire anche piante spontanee degli habitat circostanti, che stavano lentamente scomparendo dalla campagna intensamente coltivata e che a Rosa Mundi si sono trovate benissimo, come l’erba viperina (Echium vulgare), il giglio martagone (Lilium martagon) – che Romeo ha strenuamente cercato di ottenere da seme per anni – , l’Ornithogalum dei prati o l’Iris pseudacorus dei fossi umidi.
Anche il tappeto erboso è stato sempre trattato come un prato ‘naturale’, lasciando libere di svilupparsi le specie a foglia larga che crescono insieme all’erba. La cosa bella è che nel tempo sono comparse autonomamente specie rare, come la stupenda orchidea Ophrys apifera, o piante che si sono disseminate da sé. E questo per Romeo è il ‘giardino naturale’, che negli ultimi anni si è poi ulteriormente evoluto in giardino ‘vivo’, cioè pensato per attirare il più possibile le specie animali: in primis gli insetti, ma anche le rane, gli uccelli, i fagiani, le lepri e, non da ultimo, i funghi, che sono spesso dimenticati nei giardini, ma svolgono un ruolo chiave nella degradazione e rimessa in circolo della materia organica.
Di conseguenza i trattamenti antiparassitari sono quasi banditi a Rosa Mundi.
Un giardino così, ha tenuto a precisare Romeo, può sfuggire facilmente di mano e diventare un bosco; l’importante è osservare, per capire via via in che direzione farlo andare.
Al momento Romeo intende puntare su rose vigorose e pollonanti che, pur richiedendo maggior lavoro di pulizia, sono praticamente eterne nelle condizioni pedo-climatiche del suo giardino, contrariamente alle rose ‘a tempo’ di molte cultivar commerciali, che dopo una decina d’anni deperiscono.
Grazie Romeo e Liviana per gli innumerevoli spunti che ci avete dato in questi anni col vostro lavoro!

Nota: diverse persone mi hanno chiesto dettagli sulla famigerata piralide del bosso.
Il trattamento con Bacillus thuringiensis è efficace sulle LARVE, cioè sui bruchi. Quando parlavo di trattamenti preventivi per chi ha già avuto la piralide l’anno precedente, intendevo dire PRIMA DI VEDERE I SINTOMI SULLE PARTI ESTERNE DELLA PIANTA, non prima che ci siano le larve! Ovviamente in questo ultimo caso non ci sarebbero insetti da ammazzare, quindi non avrebbe senso. Invece quasi sempre accade che le larve della piralide inizino a mangiare le foglie del bosso dall’interno della pianta, laddove non le vediamo; per quando arrivano all’esterno, la pianta è già molto compromessa. Se abbiamo avuto la malattia l’anno precedente, è quasi matematico che la avremo di nuovo, quindi anche se ancora non vediamo il bosso senza foglie esternamente, forse le larve sono già all’interno, e quindi vale la pena trattare ‘preventivamente’. Purtroppo, soprattutto su piante grandi, non è così facile scovare le larve iniziali dentro la vegetazione, poi non tutti hanno il tempo di fare ogni giorno un controllo visivo…
Il trattamento con piretroidi agisce sempre sulle LARVE, e si può mescolare a oli minerali per agire contemporaneamente anche sulle UOVA. Questa opzione del mix non è una novità, è una prassi che i giardinieri usano contro diverse malattie di diverse piante; sul bosso non ho grandi riferimenti di esperienze concrete, se non alcuni giardinieri che mi dicevano che le uova sono comunque difficili da raggiungere con l’olio minerale (sono sulla pagina inferiore delle foglie), e che quindi con questo sistema se ne uccide non più del 10%.

Chi ha esperienze pratiche migliori in merito è invitato a raccontarle: sulle nuove malattie la cosa più utile è confrontarsi.

Elisa

domenica, 20 Luglio 2014

Resoconto Incontro 16 luglio 2014

Mercoledì 16 luglio 2014

Cari tutti,
due notizie importanti sono state date alla riunione del mese di Luglio, prima della pausa estiva.

Innanzi tutto possiamo ora comunicarvi che è nata l’associazione ‘Giardino Lucio Viatori’, i cui soci fondatori sono Marina Biasutti, Elisa Tomat (io che vi scrivo), Paolo Bianchi, Matteo La Civita e Stefano Morsolin. La fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che ha ereditato la proprietà del giardino, ha infatti ben volentieri accettato il contributo del nostro circolo per le attività da svolgersi nel giardino stesso, però ha richiesto che qualsiasi azione di conservazione e valorizzazione del luogo fosse fatta attraverso un’associazione senza scopo di lucro legalmente costituita. E’ stato quindi necessario fondarne una che avesse come specifica finalità statutaria la tutela del giardino Viatori. Nei prossimi mesi vi faremo sapere come si intende procedere, quali saranno i primi progetti da mettere in pratica, e quale contributo sarà gradito da parte di tutti voi, come del resto è stato già fatto quest’anno (grazie a tutti coloro che hanno dato la disponibilità nelle giornate primaverili di apertura del giardino e anche in altre giornate per…cavare erba!).

L’altra notizia importante è che Valeria, la nostra mitica presidente, a febbraio non si ricandiderà, per garantire un rinnovo delle persone alla guida del circolo, e anche per motivi personali di salute e di impegni familiari. Bisognerà pensare dunque a chi eleggere alla presidenza, nonché a chi seguirà Giardini Aperti al posto suo. Grazie Valery per il tuo impegno in questi anni, è triste pensare a un altro presidente…ma bisogna guardare avanti.

Romeo ha ricordato poi di monitorare i bossi dei nostri giardini, per controllare se ci siano infestazioni da piralide. Sono 2 anni che ne parliamo, e quindi abbiamo già detto tutto in proposito, ma per chi si è perso le informazioni su questo temibile insetto c’è sempre la pagina del nostro sito
https://www.amicingiardino.it/la-piralide-del-bosso.html
Ricordatevi che è sempre meglio usare la lotta biologica con Bacillus thuringiensis piuttosto che prodotti chimici di sintesi, e che però il bacillo agisce contro lo stadio di larva, quindi bisogna monitorare la pianta per vedere quando le larve sono presenti. La malattia è al suo picco dato che è arrivata da poco tempo, per cui il consiglio è non abbassare mai la guardia, neanche se l’anno prima si è già trattato e si pensa di essere a posto.

Marina ci ha anche comunicato che il libro di Chiara Saccavini (titolare del vivaio “Orto fiorito” di Martignacco) dal titolo “Storie di viole” è disponibile per i soci al prezzo di 8,5 euro anziché 12, quindi chi volesse ordinarlo scriva a Marina.

A questo punto Liviana ha mostrato la presentazione che ha diligentemente preparato con le fotografie di Giardini Aperti 2014, dove abbiamo visto giardini piccoli e grandi, roseti e parchi all’inglese di soci e non soci. Per il prossimo anno si deciderà con una votazione come procedere in merito al tema di 1 o 2 domeniche di apertura, dato che ancora la questione è molto dibattuta. Grazie a Liviana per il lavoro di assemblaggio di tutto il materiale!

Buon agosto a tutti e arrivederci a settembre,
Elisa

martedì, 24 Giugno 2014

Resoconto Incontro 18 giugno 2014

Mercoledì 18 giugno 2014

Cari tutti,
la riunione di GIUGNO è stata rallegrata dalla presenza di tante piante di ortensia vive e vegete portate dal nostro relatore ospite Roberto Taddei del vivaio Taddei Borgioli (http://www.pbortensie.com/).

Prima del suo intervento ci sono stati alcuni aggiornamenti:
ก๑ il libro con le nostre storie non sarà più stampato dalla Biblioteca dell’Immagine di Pordenone, che voleva una guida dei giardini del FVG e non un racconto di esperienze di giardinieri; si torna quindi alla stampa in proprio;
– una carrellata di foto di Giardini Aperti sarà fatta nella riunione del prossimo mese, la sta preparando Liviana. Chi avesse foto da mandarle è pregato di FARLO IN FRETTA!
– per sabato 5 luglio la nostra socia Luciana propone una gita in Carnia a visitare alcuni orti biologici e sinergici, con pranzo e visita al Museo di Zuglio (reperti romani) seguiti dalla direttrice in persona; chi volesse partecipare si faccia sentire;
– al campus dei Maestri di Giardino dei prossimi 4-5-6 luglio dedicato al giardino Bello d’estate le iscrizioni sono ancora aperte, in caso contattate Marina che parteciperà sicuramente.

Roberto ha poi aperto una ricca discussione su temi legati alle ortensie genere Hydrangea, lasciando ognuno libero di fare domande o raccontare la sua esperienza con queste piante. Essendo già stato nostro ospite l’anno scorso, ha richiamato alcuni concetti di base già toccati per poi aggiungerne di nuovi. Ha ribadito per esempio che le ortensie della specie Hydrangea macrophylla, ossia le ortensie classiche col fiore a palla, manifestano un colore del fiore rosa o azzurro a seconda dell’acidità del terreno (rispettivamente basico o acido), mentre quelle a fiore bianco sono tali in tutti i terreni. Modificare l’acidità dei nostri terreni calcarei e quindi basici è impossibile se non localmente (solo alla base della pianta!) e per brevi periodi, in ogni caso se desideriamo ortensie molto azzurre possiamo usare i cosiddetti azzurranti per ortensie, che non sono altro che sali di alluminio e ferro, dato che è proprio l’alluminio l’elemento che serve alla pianta per produrre il colore azzurro. L’intensità dell’azzurro, più verso il celeste o più verso il blu, è invece una questione di quale varietà di ortensia compriamo.
Si è parlato anche di concimazione organica con stallatico maturo, stallatico pellettato, compost o sfalci del prato e foglie secche, nonché dei classici problemi di clorosi (ingiallimento fogliare nelle parti giovani dei germogli) causati dalla carenza di ferro nelle ortensie bisognose di terreno acido, che si contrastano con chelati di ferro o solfato ferroso.
Quali alternative quindi per i nostri terreni calcarei? Innanzi tutto le interessanti quanto poco conosciute Hydrangea aspera (per esempio la bella H. aspera Villosa, con colorazione dei fiori lilla stabile in tutti i terreni) e Hydrangea involucrata, che non soffrono di clorosi.
Per zone in altitudine, invece, meglio puntare sulle varietà di H. paniculata e di H. arborescens, che, fiorendo sul legno nuovo, possono superare meglio colpi di freddo, e che sono anch’esse meno legate a terreni acidi.
Anche le H. quercifolia sono meno acidofile delle H. macrophylla e dunque più gestibili per i nostri terreni, risultando tra l’altro assai resistenti a estremi termici invernali ed estivi.
Oppure si può ripiegare sul vaso, e a questo punto va bene tutto perchจฆ il terriccio lo scegliamo noi. Le ortensie in vaso reggono benissimo per molti anni in vasi anche non enormi (diametro massimo 50 cm), a differenza di piante come le rose che dopo un po’ manifestano stanchezza.
La discussione si è conclusa con una dimostrazione di taleaggio: la talea semi-legnosa è la tecnica di moltiplicazione vegetativa più usata per le ortensie. Le talee si fanno proprio nel periodo fine giugno metà agosto e hanno percentuali di riuscita vicine al 100% (anche senza ormone radicante) per le H. macrophylla e H. serrata, mentre per le H. quercifolia l’attecchimento è più difficile (e quindi l’ormone può aiutare).

Grazie a Roberto per le utilissime spiegazioni!
Elisa

mercoledì, 28 Maggio 2014

Resoconto Incontro 21 maggio 2014

Mercoledì 21 maggio 2014

Cari tutti,
ieri alla riunione di MAGGIO dopo brevi aggiornamenti e notizie sulla buona riuscita del primo weekend di Giardini Aperti e sulla potatura verde delle rose a Barbana per domani mattina (chi ancora voglia partecipare contatti Romeo Comunello oppure Sergio Mucchiut), il nostro socio Loris ha parlato di piante spontanee, soprattutto montane, supportato da bellissime fotografie.
Loris ha servito per 39 anni gli Alpini e ha girato per le montagne di tutte le regioni alpine italiane, oltre ad aver partecipato ad attività all’estero in paesi come Mozambico e Bosnia. Ha sempre avuto la passione per le piantine spontanee che vedeva nelle sue camminate per le montagne, e ha voluto renderci partecipi di tutto quello che ha imparato nel corso degli anni. Per chi fosse interessato, Loris tiene dei corsi sul riconoscimento delle piante spontanee presso la Università della Terza Età di Manzano e di Cividale, corsi che prevedono spesso delle uscite per visitare luoghi con interessanti fioriture o panorami.

Ieri si è parlato in particolare di due famiglie botaniche: Primulaceae e Gentianaceae, che Loris ha scelto perché includono rispettivamente piante come le primule, ancora in fiore in quota, e piante come le genziane che stanno per fiorire.
Delle Primulaceae, che includono oltre 25 generi e 1000 specie, abbiamo visto i generi che si rinvengono in Friuli Venezia Giulia: Hottonia con la specie acquatica Hottonia palustris (non facile da vedere), Cyclamen con il ciclamino spontaneo delle nostre zone (Cyclamen europaeum) e le specie importate da altri luoghi come C. repandum e C. hederifolium, Soldanella con la magnifica Soldanella alpina che spunta allo scioglimento delle nevi, Lysimachia con la specie diffusa negli ambienti umidi L. vulgaris, Anagallis con A. arvensis (comune infestante), Androsace con A. alpina dalla incredibile forma a cuscinetto (pulvinata) che cresce nei luoghi di alta montagna più improbi sfidando vento e freddo, e infine Primula, un genere ricchissimo di specie.
Oltre alla Primula vulgaris di bosco/prato che tutti conosciamo, Loris ci ha mostrato molte primule di alta montagna dal caratteristico colore rosa violetto come P. halleri o Primula farinosa, che arriva anche in pianura, nonché primule che si rinvengono solo in altre regioni d’Italia.
Passando alle Gentianaceae, che includono circa 75 generi e 1500 specie, Loris ci ha mostrato i generi Blackstonia e Centaurium, con le due specie B. perfoliata e C. erythraea che si trovano nei prati umidi o meno umidi della pianura, per poi illustrare il vasto mondo delle genziane, appartenenti ai generi Gentiana, Gentianella e Lomatogonium. Abbiamo ammirato genziane dal colore blu più o meno intenso come G. asclepiadea, G. cruciata, G. pneumonanthe e G. utricolosa e altre genziane dal colore giallo come la rinomata G. lutea usata per aromatizzare grappe o per amari (amarissima) o la raffinata G. punctata.
Nota 1. Attenzione! La G. lutea si confonde facilmente, quando non in fiore, con il veratro Veratrum album, specie assai velenosa, che si riconosce per l’inserzione delle foglie alterna (foglie disposte diciamo in maniera spiralata) e non opposta (foglie una di fronte all’altra) come invece nella genziana.
Nota 2. Abbiamo visto molte specie rare o endemiche. Da ricordare che i due termini non sono sinonimi: rara è una specie che si rinviene raramente ma che può avere una distribuzione geografica molto vasta (es.: le orchidee dei prati stabili sono rare perché il loro habitat è raro, ma magari hanno una distribuzione che copre tutta Europa), mentre endemica è una specie che si rinviene in un areale (cioè in una zona geografica) limitato, come la Wulfenia carinthiaca.
Nota 3. Per capire come è regolamentata la raccolta della flora spontanea in FVG consultate il regolamento esecutivo della legge regionale n.9 /2007. Esistono diverse categorie di piante dalle più tutelate alle meno tutelate (alcune specie come la scarpetta della Madonna sono protette anche a livello europeo, mentre altre di interesse alimentare o erboristico, come il luppolo e l’arnica, possono essere raccolte nella quantità max di 1 kg per persona al giorno):

http://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/webletter/agri_for/_11/allegati/6_agosto.pdf

Elisa

domenica, 20 Aprile 2014

Resoconto Incontro 16 aprile 2014

Mercoledì 16 aprile 2014

Cari tutti,
la riunione di aprile si è aperta come sempre con gli ultimi aggiornamenti sulle attività in corso.

Valery ci ha mostrato come sui depliant di Cantine Aperte ci sia quest’anno anche la pubblicità della nostra manifestazione Giardini Aperti, in modo da creare una sinergia tra i due eventi.

Marina ci ha confermato che il giardino Viatori riaprirà il 25 aprile dalle 16 al tramonto, e sarà poi di nuovo aperto in questo orario tutti i sabati e le domeniche, più i giorni infrasettimanali festivi, fino al 2 giugno. Per tutti i pomeriggi di apertura i soci che siano disponibili a “presidiare” il giardino controllando che non venga danneggiato alcunché, sono stati invitati a COMUNICARLO A MARINA che si segnerà i turni di ognuno (è una specifica richiesta della Fondazione che si occupa del giardino di avere un po’ di aiuto da parte nostra).

A questo punto è iniziata la conferenza del nostro ospite Didier Berruyer, noto vivaista del Campitese in Toscana, un precursore nella coltivazione di erbacee perenni e Graminacee in Italia. Didier ha spiegato innanzi tutto gli obiettivi dell’Associazione Maestri di Giardino di cui fa parte: far sì che le conoscenze acquisite dai vivaisti italiani più specializzati siano messe a disposizione di studenti di tutta Italia desiderosi di diventare veri giardinieri.

Ha raccontato poi la sua esperienza come produttore di piante al vivaio che ha fondato, “Le piante vivaci”, e come progettista di giardini “naturali” in diverse regioni d’Italia, spiegando come il pubblico riconosca nelle sue creazioni qualcosa di naturale in maniera molto istintiva, senza forse nemmeno chiedersi quali elementi le rendano tali.

Per lui questi elementi sono l’utilizzo di piante erbacee perenni dai fiori piccoli e delicati, Graminacee che si muovono al vento dando fluidità alle composizioni e, soprattutto, piante della flora spontanea che raccordano il giardino con il paesaggio, come borragine, Echium vulgare (erba viperina), fiordaliso, salvia dei prati, malva, verbasco e Linaria.

Naturalmente per un giardino ben progettato e piacevole sono importanti anche elementi di base come la struttura dei percorsi (mai dimenticare la praticità), la manutenzione una volta all’anno per tenere d’occhio lo sviluppo reciproco delle perenni, la produzione del proprio compost per far ritornare al giardino i suoi stessi scarti…anche se le foglie potrebbero essere in molti casi lasciate dove cadono, per formare compost naturalmente, invece che essere raccolte per andare a finire nella compostiera e poi uscirne come compost da ridistribuire sotto le stesse piante di partenza!

Nei giardini che Didier ci ha mostrato in fotografia abbiamo visto molte perenni dal portamento leggero come Verbena bonariensis, Perovskia atriplicifolia, Erigeron karvinskianus, Nigella, ma anche agapanto, Hemerocallis, cardo mariano, sulla, Phacelia, Echinops e Centranthus ruber, utilizzate soprattutto sulle scarpate (o come dice lui “poggi”) tipiche del paesaggio toscano. Abbiamo sentito parlare di molti arbusti adatti al clima mediterraneo come Pittosporum tenuifolium, corbezzolo, fillirea, lentisco e Rhamnus, e abbiamo ammirato intrecci di castagno e prati con l’erba alta in cui ricavare dei percorsi col tosaerba, per abbassare la manutenzione ma anche per godere da vicino delle fioriture stagionali. Con l’obiettivo finale non di avere sempre tutto “pulito”, bensì di creare un sistema in equilibrio basato su un criterio più evoluto di bellezza.

Elisa

venerdì, 28 Marzo 2014

Resoconto Incontro 19 marzo 2014

Mercoledì 19 marzo 2014

Cari tutti,
la riunione di mercoledì 19 marzo è partita con un aggiornamento in merito agli appuntamenti prossimi venturi.

Romeo ha ribadito il programma dell’iniziativa legata alle rose di Arta Terme, che coinvolge anche la nostra socia Luciana e l’albergo-ristorante Salon, mentre la nostra presidente Valery ha colto l’occasione per informarci di una conferenza su “Le rose e la cultura d’Oriente nel giardino-paradiso” a Pordenone martedì 8 aprile (ore 17, auditorium della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Pizzinato), in cui si tratterà della relazione tra rose, arte tessile e cultura di cui proprio Luciana ci aveva parlato qualche mese fa.
Valery ha anche accennato a un insieme di eventi legati al giardino che la nostra socia Angela Caldarera sta organizzando a Ronchi dei Legionari insieme alla ProLoco, per valorizzare il territorio e le sue peculiarità agro-alimentari. Si tratterà probabilmente di un concorso per balconi e vetrine fiorite, di alcune conferenze su come realizzare vasi e aiuole fiorite e magari di una mini-fiera di articoli legati al giardino con degustazione di ricette a base di erbe e fiori. Angela ci informerà quando questi progetti si concretizzeranno.

Marina ha ricordato che ad aprile inizierà l’impegno delle fiere presso cui avremo il nostro stand: Pollice Verde a Gorizia il primo weekend del mese, Strassoldo il secondo weekend e Horti Tergestini a Trieste il terzo weekend (sì proprio quello di Pasqua!). SI CERCANO VOLONTARI PER POLLICE VERDE E PER I SUCCESSIVI APPUNTAMENTI!
A maggio ci sarà anche il viaggio al Chelsea Flower Show a Londra organizzato dalla Galleria Artemisia di Luisa Gori, con la guida del nostro socio Matteo La Civita. Chi vuole partecipare deve contattare Artemisia.
Marina ci ha poi aggiornati sulla situazione del giardino Viatori, attualmente chiuso al pubblico: la Fondazione che lo ha ereditato in seguito alle disposizioni testamentarie di Lucio, ha contattato Marina per capire come muoversi nell’immediato, e si spera che per il 25 aprile riesca a riaprirlo. Se così sarà, tutti i soci sono caldamente invitati a essere presenti quel giorno in onore di Lucio.

A questo punto il nostro socio Daniele Marinotto, giardiniere di esperienza, ha parlato de “Il prato nel sistema giardino”, prendendo in realtà il tappeto erboso solo come punto di partenza per parlare anche di prodotti antiparassitari, biodiversità e scelte eco-sostenibili nel giardinaggio.
Daniele ha mostrato 4 brevi filmati disponibili anche su Youtube e sul suo sito web (www.danielemarinotto.it) sulle operazioni più canoniche che riguardano il tappeto erboso (semina, stesura del prato in rotoli e rigenerazione) e su un problema specifico che, con le recenti siccità, si è presentato in molti prati: le larve del maggiolino Melolontha melolontha che divorano le radici.
E’ emerso come sia fondamentale scegliere con criterio la specie da seminare, nonché fare in maniera adeguata le lavorazioni pre-semina o pre-stesura del prato in rotoli. Per scegliere tra i due sistemi (semina o rotoli) è importante ricordare che il prato in rotolo è consigliato soltanto a chi possiede un impianto di irrigazione, senza il quale è impossibile farlo attecchire e vegetare al meglio.
Un altro aspetto fondamentale che è stato trattato è che un prato molto “spinto” (in termini di concimazioni, trattamenti fito-sanitari e irrigazione) si ammala molto più facilmente, facendoci entrare in un circolo vizioso da cui non si riesce più a uscire.
E’ meglio quindi evitare il più possibile l’utilizzo di prodotti chimici nocivi per noi e per l’ambiente, come Daniele ha detto di fare nel suo giardino privato, dato che negli anni ha capito che bisogna preservare il più possibile gli organismi utili che in giardino vivono, come insetti e uccelli.
A questo proposito ha mostrato alcuni insetti utili (impollinatori come le api solitarie o predatori di afidi come le coccinelle), da favorire in giardino con casette di legno per lo svernamento, e uccelli che beneficiano di un aiuto alimentare da parte nostra durante l’inverno, per esempio cinciallegre o pettirossi che mangiano palle di grasso e semi oleosi.

Nota: è stata citata anche la coccinella asiatica, che, arrivata recentemente in Europa, si è dimostrata dannosa perché aggressiva verso la coccinella nostrana. Si riconosce perché è più grande delle coccinelle tradizionali, e ha un colore variabile dal giallo all’arancio al rosso. Chi fosse interessato a vedere a confronto esemplari di coccinella asiatica e nostrana nonché altre specie aliene diventate problematiche per la nostra fauna (e flora) può – ancora per 1 mese circa – visitare la mostra Biodiversitas a Udine (presso ex chiesa di S. Francesco, vicino al tribunale), organizzata dal Museo Friulano di Storia Naturale.

Elisa

venerdì, 28 Febbraio 2014

Resoconto Incontro 19 febbraio 2014

Mercoledì 19 febbraio 2014

Cari tutti,
la riunione di ieri è stata rattristata dalla notizia della scomparsa del prof. Viatori, che aveva tante volte aperto il giardino per tutti noi. La serata è stata dedicata a lui.

Valeria ha introdotto la scaletta del giorno:
– approvazione del bilancio consuntivo 2013 e preventivo 2014;
– rapporto delle attività svolte nel 2013 e di quelle previste per il 2014;
– approvazione per alzata di mano del direttivo.

A questo punto Gianfranco ha mostrato il lungo e colorato video (in alcuni casi anche dotato di musica) che ha preparato con grande impegno per mostrarci i bilanci ma, soprattutto, le attività svolte nel 2013.

Innanzi tutto il bilancio del 2013 è in attivo! E anche per il 2014 ci si aspetta lo stesso. I due bilanci sono stati quindi approvati all’unanimità.

Abbiamo poi visto a quali fiere ha partecipato l’associazione nel 2013 con il suo stand, quali conferenze hanno svolto i soci, quali collaborazioni sono state instaurate con altre associazioni e Comuni, com’è andata la visita ai giardini del Lazio in aprile, come è andata la manifestazione Giardini Aperti con i suoi eventi collaterali (e qui Gianfranco ci ha stupiti con un video che era andato in onda su Rai3 che è riuscito a scovare, in cui diversi soci erano stati intervistati!), inoltre la visita ai giardini della Slovenia in estate, le conferenze mensili che sono state tenute, le escursioni e gite come quelle organizzate dal socio Loris, le visite ai giardini dei soci, i corsi e in particolare il Campus dei Maestri di Giardino a Gorizia in autunno. Infine il gruppo Yahoo e il sito Internet.

Sergio ha approfittato delle immagini del suo giardino-frutteto che passavano sullo schermo per mostrare l’effetto nefasto che hanno avuto sulle sue api i prodotti anti-parassitari utilizzati probabilmente da qualche vicino di casa.

Per il 2014 le attività previste per ora, sempre incluse nel video di Gianfranco, sono il viaggio in Sicilia (referente: Luisa; scadenza iscrizioni: 28 febbraio), il libro con i nostri curriculum verdi (se ne occupa Caterina, che ha raccolto al momento 47 storie), il miglioramento del sito Internet e magari la ripresa di “Giardini d’Autore”, il racconto delle esperienze vissute da ogni giardiniere, esperienza che era partita bene ma poi si è inceppata.
Inoltre ci sarà sempre Giardini Aperti (ieri era l’ultimo giorno utile per consegnare la scheda di adesione), che quest’anno non avrà più la sponsorizzazione dell’Ente Turismo FVG. Abbiamo in compenso trovato un generoso sponsor nel vivaio Susigarden, che stamperà i nostri depliant. Grazie Gianni & Susi!
Delle conferenze ci parlerà Marina a tempo debito: ieri non ha potuto esser presente per la sua vicinanza al prof. Viatori.

Il direttivo è stato poi riconfermato all’unanimità per l’anno corrente: Valery presidente, Marina vice-presidente, Bruna tesoriera, Osvaldo addetto al sito Internet. Loredana continuerà inoltre a essere il braccio destro di Valery, Luisa factotum, AnnaLetizia addetta alla biblioteca, io scriverò i resoconti mensili. Anna Maria lascia il direttivo, ed è stata ringraziata per il lavoro svolto con un mazzo di fiori preparato da Pierina e una pianta per il suo giardino (Buddleia alternifolia).

A proposito della biblioteca, AnnaLetizia ci ha fatto sapere che ci sono nuovi libri grazie a due soci che li hanno messi a disposizione: Daniele Marinotto (vari argomenti) e Pierina (composizione floreale).
Romeo e Sergio hanno ricordato che la prossima settimana ci sarebbe la Luna buona per andare a Barbana a fare la manutenzione delle rose del giardino del santuario. Da decidere la data precisa. Lo stage di potatura pratica a Piano d’Arta si terrà invece probabilmente a fine marzo.

La serata si è conclusa con una bicchierata in onore del prof. Viatori.
Grazie ancora a Gianfranco per averci rallegrati con il suo splendido video.

Elisa

lunedì, 27 Gennaio 2014

Resoconto Incontro 18 dicembre 2013

Mercoledì 18 dicembre 2013

GIARDINI PERSIANI: UN’EMOZIONE DA CONDIVIDERE

L’incontro del 18 dicembre è stato l’ultimo del 2013: ci si doveva scambiare gli auguri e in fondo alla sala le valenti socie avevano allestito dei tavoli con tartine, vino e dolci. Quindi da subito c’è stata un’atmosfera molto conviviale. E oltre ai soliti nuovi, si sono riviste persone che non si vedevano da tempo. C’era ad esempio Valentino, che ricordiamo come ottimo relatore per le conferenze. Indimenticabili quella sui giardini storici e quella sui colori. Valentino ci lascia per andare a curare un grande terreno selvaggio in Slavonia e prima di partire regala al Circolo i suoi libri di giardinaggio.

domenica, 26 Gennaio 2014

Resoconto Incontro 15 gennaio 2014

Mercoledì 15 gennaio 2014

Cari tutti,
la riunione di mercoledì 15 gennaio doveva ospitare Valentino Filipin con la sua lezione sui colori in giardino,

sabato, 30 Novembre 2013

Resoconto Incontro 20 novembre 2013

Mercoledì 20 novembre 2013

Incontro con Roberto Taddei

sabato, 3 Agosto 2013

Resoconto Incontro 19 luglio 2013

Mercoledì 19 luglio 2013

CONFERENZA DI DANIELE MONGERA

mercoledì, 3 Aprile 2013

Resoconto Incontro 21 marzo 2013

Mercoledì 21 marzo

CONFERENZA DI MAURIZIO USAI

mercoledì, 27 Febbraio 2013

Resoconto Incontro 20 febbraio 2013

Mercoledì 20 febbraio


Attenzione

Nuova sede per le riunioni

ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

dove siamo