Visita ai giardini Laziali: Ninfa, Landriana, Torrecchia…
Appunti di un viaggio
di [Silva e Riccardo]
Come dice il mio caro amico Daniele, mentre pioveva a dirotto il sorriso non mancava mai, viaggiando in pullman e nei giardini: la gita è stata molto piacevole. Paola la moglie di Daniele sa quasi tutti i nomi delle piante, noi NO.
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Prima fermata a Moutan
una collina piena di peonie fiorite, bellissime: il nostro socio Vito ne ha subito comprato una gialla che lui conosce bene. In pullman all’arrivo, la Peonia è fiorita e tutti abbiamo applaudito alla sua nascita.
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Il 26 aprile siamo andati a Torrecchia
un giardino di serenità tanti glicini bianchi e alberi, tante vasche d’acqua. Pomeriggio a Ninfa. Ninfa ti lascia senza respiro per tanta bellezza con le sue acque le sue rose e i suoi glicini bianchi, blu, e rosa e i suoi sentieri che aveva profumo di pioggia e i petali di Cercis Siliquastrum come un tappeto rosa sui sentieri e le rovine di Ninfa e le rose sui muri antichi. Ninfa poi è un luogo incredibile: un intero borgo medioevale diroccato, completo di basilica spaccata a metà con affresco in vista, acque di fiumi e laghi, fiori romantici di tutti i tipi. L’abbiamo vista anche dall’alto: le acque di un lago contenuto dagli sbarramenti la lambiscono, tutt’intorno ci sono le mura!
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Il 27 aprile visita al giardino di Maresa Del Bufalo
con rose rampicanti prese in giro per il mondo, in questo giardino mi ha colpito l’entusiasmo della Signora per le sue rose. Mezzogiorno: arriviamo alla Landriana, un giardino all’Italiana, diviso in tante stanze di cui due sono costruite sul progetto di Russell Page. Antje Presti: una Lady che sente nostalgia per il suo paese, nel suo giardino c’è un verde che viene dal Nord, è stata tanto gentile con tutti noi.
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Il 28 aprile, Villa D’Este
Stupendi i giochi d’acqua e l’organo una cosa di altri tempi: suona con la forza dell’acqua. Uno scenario da sogno, è patrimonio dell’Unesco.
E per finire un grazie ad Annamaria, Bruna, Dora e Luisa per il vostro lavoro molto apprezzato.